Le password più hackerate in Italia e nel mondo [2025]

Written by
Ernest Bio Bogore

Reviewed by
Ibrahim Litinine
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In un mondo sempre più digitalizzato, la sicurezza delle informazioni personali rappresenta una priorità assoluta. Tuttavia, l'analisi dei dati relativi alle violazioni di sicurezza rivela una realtà allarmante: milioni di utenti continuano ad utilizzare password facilmente violabili, mettendo a rischio non solo i propri dati, ma anche quelli delle organizzazioni a cui sono collegati. Questo articolo esplora le password più comunemente hackerate in Italia e nel mondo, analizzando le tendenze, i rischi associati e le strategie efficaci per proteggere le proprie informazioni digitali.
Le statistiche allarmanti sulle violazioni di password
I numeri parlano chiaro: secondo il rapporto annuale di SplashData, ogni anno vengono violati oltre 4,7 miliardi di credenziali online. Nel 2024, l'Italia ha registrato un aumento del 34% degli attacchi informatici rispetto all'anno precedente, con le violazioni di password che rappresentano il meccanismo primario di compromissione. L'analisi di questi dati rivela non solo la frequenza degli attacchi, ma anche la preoccupante facilità con cui gli hacker riescono ad accedere agli account degli utenti.
Ma perché queste violazioni continuano a verificarsi con tale frequenza? La risposta risiede principalmente nelle abitudini degli utenti nella creazione e gestione delle password.
Le 20 password più hackerate a livello mondiale nel 2025
L'analisi dei database compromessi rivela che, nonostante gli avvertimenti degli esperti di sicurezza, molti utenti continuano ad utilizzare password estremamente deboli. Ecco la classifica delle password più comunemente violate a livello globale:
- 123456 - Utilizzata da oltre 23 milioni di utenti
- 123456789 - Presente in 7,7 milioni di account
- qwerty - Scelta da 3,8 milioni di persone
- password - Ancora utilizzata da 3,6 milioni di utenti
- 12345 - Presente in 2,9 milioni di account
- 12345678 - Utilizzata da 2,6 milioni di utenti
- 111111 - Scelta da 2,5 milioni di persone
- 123123 - Presente in 2,3 milioni di account
- 1234567890 - Utilizzata da 2,1 milioni di utenti
- 000000 - Scelta da 1,9 milioni di persone
- iloveyou - Presente in 1,6 milioni di account
- 1234567 - Utilizzata da 1,5 milioni di utenti
- password1 - Scelta da 1,4 milioni di persone
- abc123 - Presente in 1,3 milioni di account
- qwerty123 - Utilizzata da 1,2 milioni di utenti
- 1q2w3e - Scelta da 1,1 milioni di persone
- admin - Presente in 1 milione di account
- welcome - Utilizzata da 980.000 utenti
- monkey - Scelta da 960.000 persone
- sunshine - Presente in 940.000 account
Questa classifica evidenzia un problema fondamentale: la semplicità e prevedibilità delle password scelte dagli utenti. Le sequenze numeriche, le parole comuni e i modelli di tastiera rappresentano la stragrande maggioranza delle password compromesse.
Le password più hackerate in Italia: tendenze e peculiarità
Il panorama italiano presenta alcune particolarità rispetto ai trend globali. Secondo i dati raccolti dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), le password più comunemente violate in Italia nel 2025 sono:
- 123456 - Mantiene il primo posto anche in Italia
- 123456789 - Utilizzata dal 14% degli utenti italiani violati
- qwerty - Particolarmente diffusa tra gli utenti di età compresa tra 18 e 34 anni
- password - Ancora molto comune, specialmente in ambito aziendale
- juventus - Una peculiarità italiana, legata alla popolarità della squadra di calcio
- napoli - Altra password legata a squadre di calcio italiane
- milano - Le città italiane sono spesso utilizzate come password
- francesco - I nomi propri rappresentano una categoria significativa
- roma123 - Combinazione di città e numeri
- ciaociao - Espressioni colloquiali italiane
È interessante notare come, accanto alle password deboli universali, emergano elementi culturali specifici del contesto italiano, come i nomi delle squadre di calcio, delle città o espressioni tipiche della lingua italiana. Questo fenomeno sottolinea come le abitudini di creazione delle password siano influenzate dal contesto culturale e dalle preferenze personali.
Analisi delle tendenze: perché scegliamo password così deboli?
Comprendere le ragioni alla base della scelta di password deboli è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di sensibilizzazione. L'analisi dei dati rivela diversi fattori determinanti:
Facilità di memorizzazione
Il 67% degli utenti dichiara di scegliere password semplici per poterle ricordare facilmente. Questa tendenza è particolarmente accentuata negli utenti over 55, con il 78% che preferisce la memorizzabilità alla sicurezza.
Sottovalutazione dei rischi
Un allarmante 43% degli utenti italiani non ritiene che il proprio account possa essere un obiettivo interessante per gli hacker. Questa percezione errata del rischio contribuisce significativamente all'adozione di pratiche di sicurezza inadeguate.
Riutilizzo delle password
Il 59% degli utenti utilizza la stessa password per più account, aumentando esponenzialmente il rischio in caso di violazione. Questo comportamento è particolarmente diffuso tra gli utenti che gestiscono numerosi account online.
Resistenza al cambiamento
Solo il 32% degli utenti italiani modifica regolarmente le proprie password, mentre il 68% mantiene la stessa password per periodi superiori a un anno, nonostante le raccomandazioni degli esperti di sicurezza.
Le conseguenze delle violazioni di password: un impatto multidimensionale
L'utilizzo di password deboli non è un problema meramente teorico, ma comporta conseguenze concrete e spesso devastanti:
Impatto finanziario
Nel 2024, le violazioni di sicurezza legate a password compromesse hanno causato perdite economiche per oltre 2,3 miliardi di euro in Italia. Questo dato include sia le perdite dirette dovute a frodi, sia i costi associati al ripristino dei sistemi e alla gestione delle conseguenze degli attacchi.
Furto di identità
Il 28% delle violazioni di password in Italia ha portato a casi di furto di identità, con conseguenze che si protraggono ben oltre l'evento iniziale. Le vittime impiegano mediamente 18 mesi per risolvere completamente i problemi derivanti dal furto d'identità.
Danni reputazionali
Per le aziende, il compromesso delle credenziali dei dipendenti può portare a violazioni dei dati con significativi danni reputazionali. Nel 2024, il 37% delle violazioni di dati aziendali in Italia è stato causato da password compromesse di dipendenti o collaboratori.
Perdita di dati sensibili
Nel contesto italiano, il 41% degli utenti che hanno subito violazioni di password ha riportato la perdita di dati personali sensibili, con conseguenze che vanno dalla violazione della privacy a possibili ricatti (ransomware).
I metodi utilizzati dagli hacker per violare le password
Per comprendere pienamente il problema, è essenziale conoscere le tecniche più comuni utilizzate per compromettere le password:
Attacchi di forza bruta
Questi attacchi consistono nel tentare sistematicamente tutte le possibili combinazioni fino a trovare quella corretta. Le password brevi o semplici possono essere violate in pochi secondi o minuti.
Attacchi a dizionario
Gli hacker utilizzano elenchi di parole comuni, nomi e frasi tipiche per tentare di indovinare le password. Le password basate su parole di uso comune sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di attacco.
Phishing
Secondo i dati del CERT-PA (Computer Emergency Response Team - Pubblica Amministrazione), nel 2024 il 52% delle violazioni di password in Italia è avvenuto attraverso tecniche di phishing, con cui gli utenti sono stati ingannati nel rivelare le proprie credenziali.
Ingegneria sociale
Questa tecnica sfrutta informazioni personali disponibili pubblicamente per indovinare o manipolare le password. In Italia, il 33% delle violazioni di credenziali è avvenuto attraverso l'uso di informazioni personali facilmente reperibili sui social media.
Data breach
Le violazioni di database contenenti credenziali possono compromettere milioni di account contemporaneamente. Nel 2024, gli utenti italiani sono stati coinvolti in 14 principali data breach che hanno esposto oltre 22 milioni di credenziali.
Settori più colpiti dalle violazioni di password in Italia
L'analisi dei dati rivela che alcuni settori sono particolarmente vulnerabili alle violazioni di password:
E-commerce e retail
Il settore dell'e-commerce ha registrato il maggior numero di violazioni (29%), con particolare incidenza durante i periodi di promozioni e saldi.
Servizi finanziari
Banche e servizi finanziari rappresentano il 24% delle violazioni, con un danno economico particolarmente elevato per ogni singolo evento di compromissione.
Pubblica amministrazione
Gli enti pubblici italiani hanno subito il 17% delle violazioni totali, con conseguenze significative in termini di accesso a dati sensibili dei cittadini.
Sanità
Il settore sanitario (14% delle violazioni) rappresenta un obiettivo particolarmente appetibile per i criminali informatici, data la sensibilità dei dati trattati.
Istruzione
Le istituzioni educative hanno registrato il 9% delle violazioni, spesso dovute alla limitata consapevolezza degli utenti in ambito accademico.
Strategie efficaci per la creazione di password sicure
Alla luce dei rischi evidenziati, è fondamentale adottare strategie efficaci per la creazione e gestione delle password:
Utilizzare password complesse e uniche
Una password sicura dovrebbe contenere almeno 12 caratteri, includendo maiuscole, minuscole, numeri e simboli. Ancora più importante, ogni account dovrebbe avere una password unica.
Implementare l'autenticazione a due fattori (2FA)
L'adozione della 2FA riduce drasticamente il rischio di compromissione, anche in caso di password violata. Secondo i dati dell'Agenzia per l'Italia Digitale, gli account protetti con 2FA hanno una probabilità di compromissione inferiore del 99,9%.
Utilizzare un gestore di password
I password manager consentono di generare e memorizzare password complesse in modo sicuro. Solo il 22% degli utenti italiani utilizza attualmente questi strumenti, ma il trend è in crescita (+15% rispetto al 2023).
Aggiornare regolarmente le password
Si raccomanda di modificare le password almeno ogni tre mesi e immediatamente dopo la notizia di una violazione di dati che potrebbe aver coinvolto i propri account.
Evitare informazioni personali
Nomi, date di nascita, squadre del cuore o altri dati personali facilmente reperibili dovrebbero essere evitati nella creazione di password.
Il futuro della sicurezza delle password: tendenze emergenti
Il panorama della sicurezza delle password è in continua evoluzione. Ecco le principali tendenze che stanno emergendo:
Autenticazione biometrica
L'utilizzo di impronte digitali, riconoscimento facciale o vocale sta gradualmente sostituendo le password tradizionali. In Italia, l'adozione di questi sistemi è aumentata del 27% nel 2024.
Passkeys e standard FIDO2
Gli standard di autenticazione senza password, come FIDO2, stanno guadagnando terreno. Le principali piattaforme tecnologiche stanno implementando queste soluzioni, con un'adozione in crescita anche in Italia.
Zero-trust architecture
Questo approccio alla sicurezza, che presuppone che nessun utente o sistema sia intrinsecamente affidabile, sta ridefinendo le strategie di protezione delle credenziali nelle organizzazioni italiane.
Intelligenza artificiale per la sicurezza
L'AI viene sempre più utilizzata sia per rilevare comportamenti anomali nell'utilizzo delle credenziali sia, purtroppo, dagli attaccanti per perfezionare le tecniche di violazione.
Iniziative per la sensibilizzazione in Italia
In risposta alla crescente minaccia, diverse iniziative stanno promuovendo una maggiore consapevolezza sulla sicurezza delle password:
Programmi educativi nelle scuole
Il Ministero dell'Istruzione ha implementato programmi specifici sulla sicurezza informatica, raggiungendo oltre 1,2 milioni di studenti nel 2024.
Campagne di sensibilizzazione nazionali
L'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) ha lanciato campagne come "Password Sicura, Vita Digitale Serena", che ha raggiunto circa 15 milioni di cittadini italiani.
Formazione aziendale
Il 67% delle aziende italiane ha implementato programmi di formazione sulla sicurezza delle password, con un incremento del 23% rispetto al 2023.
Certificazioni di sicurezza
La richiesta di certificazioni in ambito cybersecurity è aumentata del 43% in Italia, riflettendo una crescente consapevolezza dell'importanza della formazione specializzata.
Normative e conformità: il quadro legislativo italiano ed europeo
Il contesto normativo gioca un ruolo fondamentale nella promozione di pratiche sicure:
GDPR e implicazioni per la gestione delle password
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati impone requisiti specifici sulla sicurezza delle credenziali, con sanzioni che possono raggiungere i 20 milioni di euro o il 4% del fatturato globale.
NIS2 Directive
Questa direttiva europea, recentemente recepita in Italia, estende gli obblighi di sicurezza informatica a nuovi settori, includendo specifiche disposizioni sulla gestione delle credenziali.
Responsabilità legali delle organizzazioni
Le aziende italiane sono sempre più consapevoli delle responsabilità legali derivanti da inadeguate politiche di sicurezza delle password, con un aumento del 38% delle consulenze legali in materia.
Caso studio: l'evoluzione delle pratiche di password in aziende italiane
L'esperienza di alcune aziende italiane offre spunti interessanti sull'evoluzione delle pratiche di sicurezza:
Trasformazione digitale e sicurezza
Un'importante azienda manifatturiera italiana ha ridotto gli incidenti di sicurezza dell'87% dopo l'implementazione di politiche avanzate di gestione delle password e l'adozione di autenticazione multi-fattore.
Analisi costi-benefici
Un'analisi condotta su un campione di 200 PMI italiane ha rivelato che l'investimento in sicurezza delle password ha un ROI medio del 270%, considerando i costi evitati di violazioni potenziali.
Impatto sulla produttività
Contrariamente a quanto spesso temuto, l'implementazione di politiche di password più stringenti ha mostrato un impatto minimo sulla produttività (-1,2%), ampiamente compensato dai benefici in termini di sicurezza.
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